La tigna nel cavallo, nota anche come dermatofitosi equina, è una condizione cutanea di origine fungina che può colpire equini di tutte le età e razze. Trasmissibile ad altri animali oltre che all’uomo, è causata da funghi dermatofiti (principalmente Trichophyton equinumy e Trichophyton mentagrophytes), che si trovano comunemente nel suolo e infettano la pelle, i peli e talvolta anche le unghie del cavallo. Una patologia fastidiosa e scomoda, che si sconfigge con attenzione, pazienza e i corretti strumenti di cura. Ma come riconoscere i sintomi della tigna nel cavallo? Quali trattamenti mettere in atto per limitare l’infezione in tempi brevi?
Tigna nel cavallo: sintomi e diagnosi
La tigna nel cavallo si manifesta più frequentemente in estate, ma il clima non è l’unico responsabile dell’insorgere della malattia: anche bagni troppo frequenti e umidità possono alterare le normali difese della pelle e favorire il contagio. Generalmente, il periodo di incubazione varia dalle 2 alle 4 settimane.
Prurito, alopecia e desquamazione sono tra i primi sintomi che si manifestano sull’animale. La malattia causa una perdita di pelo nelle zone infette, di forma ovale o circolare, specialmente in prossimità delle redini e della sella. La pelle è squamosa, secca e pruriginosa e può sviluppare ulcere e lesioni.
Alla comparsa dei sintomi il veterinario effettuerà un tampone sulle aree infette o procederà a un esame micologico specifico. In alternativa potrà intervenire con analisi microscopica del pelo ed eventuale biopsia, molto efficaci per diagnosticare la malattia.
Strumenti tradizionali per il trattamento della tigna nei cavalli
Gestire la tigna nei cavalli richiede un approccio diligente per prevenire la diffusione dell’infezione e favorire la guarigione. Per prima cosa è necessario isolare il cavallo infetto e mantenerlo in una stalla separata con attrezzature e utensili dedicati, per poi procedere alla pulizia profonda di tutti gli oggetti con cui l’animale è entrato in contatto.
È importante pulire regolarmente le aree colpite con detergenti specifici e acqua calda e, in seguito, trattate con antimicotico.
L’infezione può essere combattuta con farmaci antifungini orali o topici, e la durata della cura varierà in base alla gravità dei sintomi.
Terapia laser per la cura della tigna nel cavallo
Il laser a diodo è una valida alternativa alle terapie tradizionali per la cura della tigna nei cavalli. Ampiamente utilizzato in ambito dermatologico, oltre che per la cura di altre problematiche, il laser veterinario si impiega nel trattamento della tigna per le sue proprietà, utili per alleviare i fastidiosi sintomi legati a questa patologia.
I principali benefici dell’utilizzo del laser a diodo nella cura delle patologie dermatologiche del cavallo sono:
- Decontaminazione: l’effetto termico del laser a diodo 810nm eradica completamente gli agenti patogeni.
- Antinfiammazione: il laser assolve in maniera naturale alla funzione chimica del farmaco antinfiammatorio. La sua azione riduce la concentrazione di Chitochine, e determina un rapido sollievo per l’animale.
- Biostimolazione: la biostimolazione favorisce la rapida rigenerazione dei tessuti. L’interazione tra l’infrarosso a 810nm del laser e il mitocondrio catalizza la reazione di produzione della sintesi dell’ATP, indispensabile per tutti i processi riparativi. La stessa interazione produce mitosi cellulare in particolare dei fibroblasti, che sintetizzano i componenti della matrice extracellulare.
Laser a diodo TheraSurgiVET di LUXYVET
LUXYVET, azienda specializzata in laser a diodo per il settore veterinario, ha sviluppato TheraSurgiVET, un laser a diodo ad alta potenza, che permette di gestire varie modalità di emissione ed eseguire un’ampia gamma di protocolli su animali di grande taglia.
Un supporto affidabile per la cura di patologie specifiche del cavallo e di altri animali: grazie a TheraSurgiVET il professionista può sfruttare i benefici della luce in piena sicurezza, con la certezza di protocolli certificati dalla più autorevole letteratura scientifica.
